Torino

Torino: Salvini contro i rifugiati, contestato dai centri sociali

In una piazza blindata il segretario della Lega Nord a Torino per entrare nelle palazzine che ora sono occupate dai rifugiati: A qualche centinaia di metri dal gazebo del Carroccio la manifestazione di protesta tenuta sotto controllo dalle forze dell'ordine. Quartiere blindato:

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Matteo Salvini in piazza Galimberti a Torino per protestare contro l'occupazione dell'ex villaggio olimpico da parte di un migliaio di profughi è stato contestato da esponenti dei centri sociali 
"Sono stato chiamato dai residenti e sono venuto a vedere cosa succede", ha replicato il segretario della Lega Nord. A poca distanza dalla piazza, blindata, il presidio "antagonista"  ha ottenuto che Salvini evitasse una passeggiata tra le palazzine costruite per gli atleti delle Olimpiadi del 2006. 
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Attorno forze dell'ordine ovunque pronte ad intervenire per evitare contatti tra i due gruppi, tra le lamentale dei residenti , per il quartiere "militarizzato".  A fronteggiare gli attivisti dei centri sociali  un centinaio di militanti leghisti, tra cui l'ex governatore del Piemonte Roberto Cota e l'eurodeputato Mario Birghezio.

Ma Salvini davanti le palazzine degli immigrati mostra toni soft, diversi da quelli che i che, in una situazione analoga, avevano portato alle tensioni di Bologna. "Non voglio creare casini" dice e si limita a parlare di "Comune assente",  attacca il sindaco fassino che "dorme" ma evita con attenzione di alzare troppo i toni.
"I rifugiati, che sono una minima parte di quelli che sbarcano, hanno tutto il diritto ad essere accolti con dignità - afferma - ma non occupando abusivamente i palazzi".

Davanti alle telecamere di Sky Salvini dimentica il tema degli immigrati e parla dell'attualità politica: "Mi piacerebbe confrontarmi con Renzi in diretta, in tv, magari proprio su Sky. Su tutto: tasse, pensioni, immigrazione, conti pubblici. Sono disponibile a un confronto in tv. Mi piacerebbe confrontarmi con lui sull'inutilità totale del suo semestre europeo. Perchè  Renzi non è solo uno incapace a risolvere i problemi, è uno pericoloso. Neanche nella peggior Unione Sovietica si è visto votare alle cinque del mattino".
Il segretario della Lega si sente sempre più investito del ruolo di "sfidante" e accetta di indossare i panni dell' "altro Matteo".  "Il nostro progetto piace così tanto che in sole 24 ore abbiamo già ottenuto via web oltre diecimila adesioni - dice -.E' gente nuova che si affaccia alla politica per la prima volta. Vogliamo spalancare loro le porte. Ma sia chiaro, non siamo un raccoglitore di riciclati: le richieste di adesione da parte di persone che arrivano dalla politica saranno valutate caso per caso". Ma la scomparsa dal simbolo della parola Lega non piace al "duro e puro" Mario Borghezio. "E una cosa provvisoria" dice l'europarlamentare mentre il segretario in versione buonista si concede numerosi selfie e foto di gruppo con i fan.

Lui al riguardo non ha dubbi: "Nel 2015 abbiamo il dovere di prepararci a governare perchè torneremo a governare"